Mercoledì 11 luglio 2018
Latina – Brindisi
Partiti!
Dopo giorni convulsi
dedicati alla nostra nuova casa-capannone di Latina, decidiamo su due piedi di
iniziare il viaggio estivo in kayak.
Non ci speravamo più. E
invece ci siamo!
Carichiamo la Mauromobile con i due
Voyager e con tutta l’attrezzatura per il campeggio nautico e facciamo rotta
verso sud.
Passati gli Appennini,
dove per l’altitudine fa quasi freddo, scendiamo sul tavoliere delle Puglie e
restiamo ancora una volta sorpresi dalle enormi distese di ulivi e di pale
eoliche.
A Brindisi non ci siamo
mai stati: seguiamo il navigatore, che però ci conduce al porto turistico del
seno di levante, da cui partono solo le navi da crociera. Ci concediamo un
gelato nel centro storico affacciato sul mare prima di metterci in cerca
dell’imbarco dei traghetti. Le indicazioni stradali scarseggiano e dopo altri
due tentativi falliti arriviamo al molo giusto.
Alla biglietteria
scopriamo che non hanno (non è rotto, è che proprio non ce l’hanno!) il “pos”
per pagare con la carta di credito: solo contanti. Ci dicono di tornare in
centro, prelevare da uno sportello bancario e tornare a ritirare i biglietti.
Facciamo due calcoli e scopriamo di riuscire a pagare anche senza la carta… Al
momento dell’imbarco ci chiediamo se il biglietto non costi così poco perché il
traghetto è così piccolo!
Siamo gli unici ad avere
due kayak sul tetto dell’auto: per una volta, però, non ci sono problemi di
altezza del veicolo perché ci fanno salire sul ponte scoperto, quello riservato
al primo porto di sbarco, Igoumenitza.
Saremmo anche riusciti a
dormire qualche minuto se i camionisti rumeni, bulgari ed albanesi non avessero
scelto l’italiano per imbastire una chiassosa discussione contro la Russia durata tutta la
notte. Anzi, solo fino alle quattro del mattino. Alle cinque gli altoparlanti
del piccolo traghetto cominciano a gracchiare per invitarci a scendere: le
nostre occhiaie sbarcano in Grecia…
Il primo tramonto del viaggio! |
Tatiana sotto il vecchio pontile delle luci dell'aeroporto di Salonicco... |
Mauro tra i piloni della nuova pista di atterraggio dell'aeroporto di Salonicco... |
Giovedì 12 luglio 2018 –
1° giorno di viaggio
Salonicco – aeroporto di
Salonicco (9 km )
Vento W 6-8 nodi (F2-3) –
mare calmo – 30°C
Prima ora di navigazione
Il benzinaio dell’unica
area di servizio sull’autostrada da Igoumenitza a Salonicco ci dà il benvenuto in
Grecia con delle caramelle alla frutta (mai ricevuto prima caramelle da un
benzinaio: evviva i Greci!)
Arriviamo nella capitale
della Macedonia greca quando la città si sta appena svegliando. Grazie al
nostro amico Michael, conosciuto a Folegandros durante il viaggio alle Isole
Cicladi del 2016 ma originario di Salonicco, scoviamo uno dei parcheggi coperti
e custoditi più economici del circondario. Scarichiamo, attrezziamo e lasciamo
i due Voyager presso un frequentato centro velico sul lungomare della periferia
cittadina: il segretario è così dispiaciuto di non poterci riservare un posto
auto per i prossimi due mesi che quasi ci aiuta ad alare i kayak (evviva i
Greci). Dopo un paio d’ore dedicate a trovare posto per ogni cosa nei gavoni
dei kayak, torniamo verso il centro di Salonicco per lasciare la Mauromobile al posto
assegnato al secondo piano del parcheggio prenotato. La signora della cassa è
così gentile che ci offre un passaggio in auto per ritornare ai kayak (evviva i
Greci!)
Ci sono giornate che
trascorrono molto in fretta: oggi il tempo sembra volato via. Alle sei del
pomeriggio siamo finalmente pronti per far scivolare i kayak in acqua.
Pagaiamo giusto lo stretto
necessario, solo per lasciarci alle spalle i rumori della città. E per farci
avvolgere da quelli dell’aeroporto!
Dopo la prima mezz’ora
abbiamo già perso il conto degli aerei che atterrano e che decollano dalla
pista attaccata al mare. Ci preoccupano molto di più le zanzare che ronzano
senza sosta sulle nostre teste, pronte a divorarci prima ancora di aver montato
la tenda sull’unico triangolino di sabbia compreso tra la recinzione
dell’aeroporto, uno stagno immenso ed un piccolo fiumiciattolo che esce in mare
creando un curioso gioco di correnti: ma alla fine si rivelano delle
principianti rispetto alle zanzare lasciate nella pianura pontina e ci lasciano
il tempo di cenare davanti al tramonto (evviva le zanzare greche!)
Il piccolo faro di Akrotiri Megalo Emvolon, all'ingresso del golfo di Salonicco... |
I due Voyager tra i tre vecchi gozzi a sette remi della scuola della Guardia Costiera... |
I "nostri" fenicotteri rosa! |
Venerdì 13 luglio 2018 –
2° giorno di viaggio
Aeroporto di Salonicco – Nea
Mikhanionia (21 km )
Vento WSW 8-10 nodi (F3) –
mare poco mosso – 32°C
Costretti a cenare in
taverna
Prima ancora del sole ci
svegliano i sei canadair che si alzano in volo a dieci minuti di distanza l’uno dall'altro e che puntano tutti in direzioni diverse. Sulla tenda volteggiano
due coppie di trampolieri e l’alta marea ha portato sulla spiaggia un rapala
azzurrino con cui inizio la nuova collezione di pesciolini che mi chiesto di
realizzare per lui l’amico Max.
Quando prendiamo il mare,
calmo come l’olio, la superficie si increspa per il movimento repentino di un
branco di pesci argentei su cui si avventa subito una piccola flottiglia di
efficienti sterne artiche.
Pagaiamo prima sotto il
vecchio pontile dismesso, rugginoso e cadente costruito per disporre in mare le
luci di segnalazione dell’aeroporto, e poco dopo lungo il muraglione della
nuova pista di atterraggio che si distende nella baia per circa un chilometro.
Le ruspe sono ancora al lavoro e l’aria si riempie di polvere densa e
dell’odore acre della vernice protettiva usata per la fila di 25 piloni
disposti verso il mare aperto.
Le prime pagaiate ci
regalano delle bellissime sensazioni: siamo di nuovo in viaggio, di nuovo in
Grecia, di nuovo insieme. I kayak carichi rispondono a meraviglia e navigare è
un piacere puro.
Sbarchiamo per una breve
sosta e per un primo gelato all’ingresso del paesino di Agios Stilianos, che ha
il solo merito apparente di affacciarsi sulla scogliera di arenaria dorata che
incorona Akrotiri Megalo Emvolon, il grande capo che chiude ad sud-est il golfo
di Salonicco.
Noi ci troviamo a passare
lo stretto contro vento e contro corrente: non deve essere più forte di un
nodo, anche se siamo proprio tra la terza e la quarta ora della marea
crescente, nel momento cioè di massima potenza dell’escursione di marea, ma noi
lo sentiamo chiaramente nella braccia e nelle spalle, quel nodo che ci
rallenta. Il vento non possiamo che contrastarlo (e sopportarlo), la marea
potremmo invece evitarla, calcolando l’orario più giusto per navigare: ma è
tale la voglia di uscire dal golfo di Salonicco e di iniziare l’esplorazione
della penisola calcidica che non ci siamo minimamente applicati nello studio
preliminare delle correnti (che sono del tutto trascurabili, almeno fuori da
qui!)
Abbiamo però tutto il
tempo di guardarci intorno: a pochi metri dai nostri kayak un delfino sbuffa
indolente più volte e mostra la pinna caudale mentre va su e giù nelle acque
verdi che lambiscono il faro.
Arriviamo poi in un luogo
davvero inusuale: un piccolo bacino artificiale pieno di scialuppe di
salvataggio all’apparenza abbandonate. Speriamo di poterci passare la notte ma
proprio mentre stiamo per metterci a cenare (e ad aggiornare il blog) arriva un
omino che indossa la divisa della Guardia Costiera greca e che ci invita
gentilmente a sloggiare.
A meno di un chilometro
c’è una taverna e…
Relitto con murales: in Grecia usa così :-) |
Un piccolo angolo di paradiso sulla lunga spiaggia di Akrotiri Epanomi... |
La nostra amata Grecia! |
Sabato 14 luglio 2018 – 3°
giorno di viaggio
Nea Mikhanionia – Nea
Kallikratia (30 km )
Vento NW 12-15 nodi (F4) –
mare poco mosso – 35°C
Di porto in porto…
Il vento si alza sin dal
primo mattino, inizia a scuotere la tenda poco dopo l’alba e ci fa prendere il
mare di buon’ora.
Questo tratto di costa non
è molto interessante, con un profilo basso e lineare “ravvivato” solo da
case-vacanze costruite sulla spiaggia e da stabilimenti balneari che sparano
musica a tutto volume. Forse è per questo che non è stato inserito nella carta turistica
della Terrain della penisola calcidica: per questi primi giorni di viaggio ci
dobbiamo “accontentare” della scala 1:275.000 della carta nautica del Nord
Egeo. I dettagli si perdono, ma del resto non ce ne sono poi molti.
L’unica punta degna di
nota è Akrotiri Epanomi, una lingua di sabbia chiara che si arricciola su un
basso fondale di acqua turchese.
La doppiamo inseguendo dei
bassi frangenti che imbiancano tutto il golfo e che rendono la nostra
navigazione mattutina frizzante e veloce.
Lasciamo cuore, occhi e
papille gustative attaccate alla prima “kantina” che scorgiamo lungo la costa,
una delle tipiche trattorie da spiaggia che qui in Grecia si trovano
praticamente dovunque. Ci siamo ripromessi di pranzare solo con le barrette
energetiche avanzate dai viaggi precedenti e con le ultime dosi della cotognata
preparata a mano dal Mammut usando vere mele cotogne selvatiche raccolte,
lavate e lavorate con cura nei mesi precedenti. Aspettiamo di comprare i nostri
prediletti “sesamini”, le confezioni di sesamo al miele che qui sono più comuni
delle gomme americane. Dobbiamo perdere qualche chilo in eccesso. Le taverne
sono riservare soltanto alle ore serali, dopo la navigazione giornaliera.
Ci concediamo solo una
breve sosta nei pressi di un relitto arrugginito di quella che doveva essere
una vecchia chiatta da trasporto e su cui ora sono arrampicati una manciata di
ragazzini abbronzati e ululanti.
Quando riprendiamo a
pagaiare restiamo a bocca aperta: prima per un pesce volante così grande che stentiamo
a credere sia solo un pesce voltante, e poi per un enorme stormo di fenicotteri
rosa che sorvola i nostri kayak in una formazione non proprio impeccabile ma
che ci regala l’emozione di un incontro ravvicinato come mai prima ci era
capitato.
La giornata si conclude
presto: complice il deciso vento a favore, copriamo la distanza prevista entro
le quattro del pomeriggio. Scoviamo uno scivolo di alaggio malmesso in un
porticciolo turistico altrettanto malmesso, ma ci risolviamo a scendere a terra
perché proprio oltre il pontile si intravede una taverna: aggiorniamo il blog
subito dopo avere polverizzato tutte le portate!
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